“Siamo contenti di affrontare il nostro primo anno in questa nuova categoria, speriamo di aver costruito una squadra all’altezza e che possa togliersi delle soddisfazioni. Certamente daremo il massimo come abbiamo sempre fatto, poi sarà il campo a parlare”.
Si può riassumere in queste brevi frasi la presentazione dello scorso anno del Leffe, che si preparava alla nuova stagione in Prima categoria fresco di una promozione agguantata dopo una grande cavalcata ai playoff. I biancazzurri affrontavano la nuova avventura con il giusto timore reverenziale che ci si aspetta da una neopromossa, e al parlare di obiettivi non veniva nominato nulla all’infuori della salvezza, come è giusto. Questo a un mese dall’inizio del campionato. Poi si dà un’occhiata all’effettiva stagione di questa squadra e risulta logico domandarsi come sia stato possibile un anno al vertice di una categoria dove, si sa, per una neopromossa il salto è notevole, ed è già difficile competere a questo livello se non si è abituati, figuriamoci stare ai vertici e sfiorare un’altra promozione. E invece la squadra seriana quasi fa il miracolo: centra i playoff grazie al quarto posto conquistato nel girone; al primo turno rifila uno storico 2-4 al Sovere nettamente favorito e soccombe solo al secondo turno, la finale del proprio girone, in trasferta a Gorle per 1-0, uscendo a testa altissima.
Artefice di tutto questo, a ben vedere, non è uno, ma lo sono un po’ tutti. L’aria che si respira nel paese dei copertini da qualche anno è, in qualche modo, la stessa che si respirava quando il Leffe era ai vertici del calcio provinciale, sotto la guida del Cavaliere Gianni Radici e con il suo grande dieci davanti, l’indimenticato Fabrizio Pezzoli, detto Peke, entrambi ricordati proprio lo scorso maggio in un torneo che ha visto affrontarsi quattro squadre giovanili professionistiche, oltre alla gara di esibizione delle vecchie glorie del calcio biancazzurro. Un calcio che sembrava ormai lontano dal suo paese di origine, migrato altrove, ma che questa nuova società, che la prossima stagione festeggerà i suoi primi dieci anni, è riuscita a riportare, tornando a generare grande entusiasmo intorno a sé. Un clima familiare, una società rodata che conta sulle stesse figure ormai da anni, un gruppo solido anche a livello di spogliatoio, perfetto amalgama tra giocatori esperti e giovani rampanti, nessuno sopra le righe e grande coesione di intenti tra giocatori, staff e società, anche a livello giovanile. Questi sono gli ingredienti di un Leffe che non smette di crescere di anno in anno, e che si sta affermando sempre di più come realtà virtuosa del nostro calcio, diventando anche una meta appetibile per molti giocatori di valore, che la scelgono per rilanciarsi o chiudere in bellezza una carriera in categorie ben superiori. È il caso del bomber Giampietro Morstabilini, arrivato lo scorso anno da Sovere per fare la differenza (e come se l’ha fatta), confermatissimo in un attacco che in itinere ritroverà anche il suo fantasista prediletto, il classe 2000 Simone Brignoli, che tornerà dall’infortunio al legamento crociato del ginocchio che gli ha fatto saltare buona parte della stagione scorsa, in ogni caso ben sostituito dal giovane Cristian Grigis, altra super conferma insieme al leffese DOC Mattia Colombi, per un reparto avanzato che fa già sognare, e si permette pure di aggiungere due “rinforzi” come l’ex Città di Clusone Matteo Borlini e l’ex Pontida Briantea Roberto Radaelli, prezioso su tutto il fronte offensivo. E se il reparto offensivo ha un potenziale dirompente, anche gli altri reparti non sono da meno. Fra difesa e centrocampo, infatti, la società ha scelto di sfoltire alcuni esuberi e inserire qualche rincalzo di livello, senza comunque stravolgere due reparti che costituiscono la colonna portante di questa squadra ormai da due stagioni. Pochi acquisti, dunque, ma ben mirati: per la difesa torna a Leffe Marco Cortinovis, centrale reduce dalle due promozioni storiche con la Falco, dalla Prima Categoria all’Eccellenza, mentre per il centrocampo arriva Andrea Brasi, ex Albinogandino e Gavarnese tra le altre. Ultima annotazione è infine sul portiere, vista la partenza di Mauro Persico destinazione Alzano, la sua Alzano, in cui rivestirà i panni di presidente della neonata società Città di Alzano. Difficile sostituire uno che si è riconfermato tra i migliori numeri 1 della categoria, ma al suo posto ecco il classe ’95 Cristian Lazzarini, lontano dal calcio da ormai un paio di anni, ma certo molti si ricorderanno di lui in categorie ben superiori alla Prima, come la D e l’Eccellenza, e prontissimo a rilanciarsi.
Torniamo allora al punto di partenza, le premesse al momento della presentazione: l’obiettivo resta uno e uno solo, la salvezza, ma con una campagna acquisti di questo tipo e con i risultati degli scorsi anni, anche in questa stagione il Leffe di mister Donda si presenta come potenziale mina vagante in un girone ancora da scoprire, in cui comunque i biancazzurri daranno il massimo e metteranno in difficoltà tutti, e poi chissà dove arriveranno, loro intanto continuano con il motto che “l’appetito vien mangiando”, e ne hanno ben ragione.